Gennaio finisce e siamo in pieno periodo Awards. Riassumendo si sono svolti da 2 settimane i Golden Globes (i premi più chic del mondo che difficilmente riflettono i veri valori della settima arte, quanto i nomi altisonanti) e sono state rese note le nomination agli Oscar 2012, senza scordare quelle ai BAFTA (Oscar britannici) e ai Cèsar (Oscar francesi). Agli Oscar la lotta sarà sicuramente e principalmente tra 3 titoli:
-The Artist: Il favorito visto l’entusiasmo di chi l’ha visto (cinefili e non) e l’importanza che ha per il cinema stesso. Ha vinto il Golden Globe per Miglior Film Commedia e ha nomination in quasi tutti i settori (la regia, gli attori formidabili, le belle musiche e la fantastica fotografia)
-Paradiso Amaro: Chi l’ha visto lo considera un filmone con Clooney in stato di grazia. Uscirà a metà febbraio e ha vinto il Golden Globe per miglior Film Drammatico
-Hugo Cabret: Scorsese se l’è spassata con effetti speciali e 3D tanto che forse neanche lui pensava di trarne un film per tutti, grandi e piccoli, col solito stile. Miglior Regista ai Golden Globe.
Gli altri outsider che hanno un lumicino di speranze sono L’Arte di Vincere, dal forte spirito americano e The Tree of Life, capolavoro di estetica di Terrence Malick in ribasso viste le aspettative ai tempi dell’uscita cinematografica. Solo di presenza i film di Woody Allen (Midnight in Paris), Steven Spielberg (War Horse), Stephen Daldry (Molto Forte, Incredibilmente Vicino) e Tate Taylor (The Help) a comporre la rosa dei 9 candidati a Miglior Film.
Certo fa piacere vedere riuniti ancora una volta i mostri sacri del Cinema con la C maiuscola come Scorsese, Spielberg, Malick e Allen, ma a discapito di qualcuno si sono visti oggettivamente film più importanti e belli. In primis si sente l’assenza del capolavoro di Refn miglior regista a Cannes 2011, ovvero il noir Drive e del suo protagonista snobbato Ryan Gosling, che non aveva sfigurato neanche in Le Idi di Marzo, altro film interessante che è stato dimenticato dall’Academy. Per Drive magra consolazione la nomination come Miglior montaggio sonoro. Altre piccole perle sono state snobbate come il geniale Carnage di Polanski e i suoi attoroni, “l’italo-americano” This Must Be The Place” di Sorrentino con un grande Sean Penn rimasto indigesto agli americani, Warrior con le spettacolari prove di Tom Hardy e Nick Nolte (unico riconoscimento del film con la nomination per Attore non Protagonista) e lo struggente Melancholia di Lars von Trier, ormai indesiderato da ogni festival.
A discapito dei titoli sopracitati sono entrati nelle liste nomi e titoli un po’ a sorpresa. Il primo è proprio Molto Forte, Incredibilmente Vicino che è riuscito ad entrare tra i Migliori Film e Max von Sydow tra gli attori non protagonisti. Altra sopresa la nomination come Miglior Attore per Demiàn Bichir per A Better Life, ancora sconosciuti per noi su cui non ci possiamo esprimere. Per la prima volta, e pochi ci avrebbero scommesso, è stato nominato come miglior attore anche Gary Oldman nella sua prova in La Talpa. Nella categoria sceneggiatura è stata una sorpresa la nomination per l’iraniano Una Separazione, già presente in Migliore Film Straniero e maggiore candidato alla vittoria. Sempre tra le sceneggiature spicca la novità semi-sconosciuta Margin Call, la commedia Le Amiche della Sposa e la spy story La Talpa. Tra i migliori film d’animazione è stato dimenticato Le Avventire di Tintin, mentre quasi giustamente ignorato Cars 2, ormai il punto debole della Pixar vincitrice delle ultime 4 edizioni degli Oscar, preferendo a questi 2 cartoni poco conosciuti: A Cat in Paris e Chico & Rita. La Pixar quindi punterà sul lavoro del nostro Enrico Casarosa e il suo corto animato La Luna.
Miglior film
The Artist, regia di Michel Hazanavicius
Paradiso Amaro (The Descendants), regia di Alexander Payne
Hugo Cabret (Hugo), regia di Martin Scorsese
Midnight in Paris, regia di Woody Allen
Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close), regia di Stephen Daldry
The Help, regia di Tate Taylor
L’arte di vincere (Moneyball), regia di Bennett Miller
War Horse, regia di Steven Spielberg
The Tree of Life, regia di Terrence Malick
Miglior regia
Michel Hazanavicius – The Artist
Alexander Payne – Paradiso amaro (The Descendants)
Martin Scorsese – Hugo Cabret (Hugo)
Woody Allen – Midnight in Paris
Terrence Malick – The Tree of Life
Miglior attore protagonista
Demián Bichir – A Better Life
George Clooney – Paradiso amaro (The Descendants)
Jean Dujardin – The Artist
Gary Oldman – La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy)
Brad Pitt – L’arte di vincere (Moneyball)
Miglior attrice protagonista
Viola Davis – The Help
Rooney Mara – Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo)
Meryl Streep – The Iron Lady
Glenn Close – Albert Nobbs
Michelle Williams – My Week with Marilyn
Miglior attore non protagonista
Kenneth Branagh – My Week with Marilyn
Jonah Hill – L’arte di vincere (Moneyball)
Nick Nolte – Warrior
Christopher Plummer – Beginners
Max von Sydow – Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close)
Migliore attrice non protagonista
Bérénice Bejo – The Artist
Jessica Chastain – The Help
Melissa McCarthy – Le amiche della sposa (Bridesmaids)
Janet McTeer – Albert Nobbs
Octavia Spencer – The Help
Migliore sceneggiatura originale
Michel Hazanavicius – The Artist
Annie Mumolo e Kristen Wiig – Le amiche della sposa (Bridesmaids)
J.C. Chandor – Margin Call
Woody Allen – Midnight in Paris
Asghar Farhadi – Una separazione (Jodái-e Náder az Simin)
Migliore sceneggiatura non originale
Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash – Paradiso amaro (The Descendants)
John Logan – Hugo Cabret (Hugo)
George Clooney, Grant Heslov e Beau Willimon – Le idi di Marzo (The Ides of March)
Steven Zaillian, Aaron Sorkin e Stan Chervin – L’arte di vincere (Moneyball)
Bridget O’Connor e Peter Straughan – La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy)
Miglior film straniero
Bullhead (Rundskop), regia di Michael R. Roskam – (Belgio)
Footnote (Hearat Shulayim), regia di Joseph Cedar – (Israele)
W ciemności, regia di Agnieszka Holland – (Polonia)
Monsieur Lazhar, regia di Philippe Falardeau – (Canada)
Una separazione (Jodái-e Náder az Simin), regia di Asghar Farhadi – (Iran)
Miglior film d’animazione
A Cat in Paris (Une vie de chat), regia di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol
Chico & Rita, regia di Tono Errando e Javier Mariscal
Kung Fu Panda 2 (Kung Fu Panda 2 – The Kaboom of Doom), regia di Jennifer Yuh
Il gatto con gli stivali (Puss in Boots), regia di Chris Miller
Rango, regia di Gore Verbinski
Migliore fotografia
Guillaume Schiffman – The Artist
Jeff Cronenweth – Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo)
Robert Richardson – Hugo Cabret (Hugo)
Emmanuel Lubezki – The Tree of Life
Janusz Kaminski – War Horse
Miglior montaggio
Anne-Sophie Bion e Michel Hazanavicius – The Artist
Kirk Baxter e Angus Wall – Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo)
Thelma Schoonmaker – Hugo Cabret (Hugo)
Christopher Tellefsen – L’arte di vincere (Moneyball)
Kevin Tent – Paradiso amaro (The Descendants)
Migliore scenografia
Laurence Bennett e Robert Gould – The Artist
Stuart Craig e Stephenie McMillan – Harry Potter e i Doni della Morte: Parte II (Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II)
Dante Ferretti e Francesca Loschiavo – Hugo Cabret (Hugo)
Anne Seibel e Hélène Dubreuil – Midnight in Paris
Rick Carter e Lee Sandales – War Horse
Miglior trucco
Martial Corneville, Lynn Johnston e Matthew W. Mungle – Albert Nobbs
Nick Dudman, Amanda Knight e Lisa Tomblin – Harry Potter e i Doni della Morte: Parte II (Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II)
Mark Coulier e J. Roy Helland – The Iron Lady
Migliori costumi
Lisy Christl – Anonymous
Mark Bridges – The Artist
Sandy Powell – Hugo Cabret (Hugo)
Michael O’Connor – Jane Eyre
Arianne Phillips – W.E. – Edoardo e Wallis (W.E.)
Migliori effetti speciali
Tim Burke, David Vickery, Greg Butler e John Richardson – Harry Potter e i Doni della Morte: Parte II (Harry Potter and the Deathly Hallows: Part II)
Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossman e Alex Henning – Hugo Cabret (Hugo)
Erik Nash, John Rosengrant, Dan Taylor e Swen Gillberg – Real Steel
Joe Letteri, Dan Lemmon, R. Christopher White e Daniel Barrett – L’alba del pianeta delle scimmie (Rise of the Planet of the Apes)
Scott Farrar, Scott Benza, Matthew Butler e John Frazier – Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon)
Migliore colonna sonora
John Williams – Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno (The Adventures of Tintin)
Ludovic Bource – The Artist
Howard Shore – Hugo Cabret (Hugo)
Alberto Iglesias – La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy)
John Williams – War Horse
Migliore canzone
Man or Muppet, di Bret McKenzie – I Muppet (The Muppets)
Real in Rio, di Sérgio Mendes, Carlinhos Brown (musica) e Siedah Garrett (testo) – Rio
Miglior sonoro
David Parker, Michael Semanick, Ren Klyce e Bo Persson – Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo)
Tom Fleischman e John Midgley – Hugo Cabret (Hugo)
Deb Adair, Ron Bochar, Dave Giammarco e Ed Novick – L’arte di vincere (Moneyball)
Greg P. Russell, Gary Summers, Jeffrey J. Haboush e Peter J. Devlin – Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon)
Gary Rydstrom, Andy Nelson, Tom Johnson e Stuart Wilson – War Horse
Miglior montaggio sonoro
Lon Bender e Victor Ray Ennis – Drive
Ren Klyce – Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo)
Philip Stockton e Eugene Gearty – Hugo Cabret (Hugo)
Ethan Van der Ryn e Erik Aadahl – Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon)
Richard Hymns e Gary Rydstrom – War Horse
Miglior documentario
Hell and Back Again, regia di Danfung Dennis e Mike Lerner
If a Tree Falls, regia di Marshall Curry e Sam Cullman
Paradise Lost 3: Purgatory, regia di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky
Pina 3D, regia di Wim Wenders e Gian-Piero Ringel
Undefeated, regia di TJ Martin, Dan Lindsay e Richard Middlemas
Miglior cortometraggio documentario
The Barber of Birmingham: Foot Soldier of the Civil Rights Movement, regia di Robin Fryday e Gail Dolgin
God is the Bigger Elvis, regia di Rebecca Cammisa e Julie Anderson
Incident in New Baghdad, regia di James Spione
Saving Face, regia di Daniel Junge e Sharmeen Obaid-Chinoy
The Tsunami and The Cherry Blossom, regia di Lucy Walker e Kira Carstensen
Miglior cortometraggio
Pentecost, regia di Peter McDonald e Eimear O’Kane
Raju, regia di Max Zähle e Stefan Gieren
The Shore, regia di Terry George e Oorlagh George
Time Freak, regia di Andrew Bowler e Gigi Causey
Tuba Atlantic, regia di Hallvar Witzø
Miglior cortometraggio d’animazione
Dimanche, regia di Patrick Doyon
The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore, regia di William Joyce e Brandon Oldenburg
La luna, regia di Enrico Casarosa
A Morning Stroll, regia di Grant Orchard e Sue Goffe
Wild Life, regia di Amanda Forbis e Wendy Tilby